LA “MAGICA” DISNEYLAND: “LITTLE DEMON”
Di don Matteo De Meo[1]
Il fascino fiabesco della vecchia cara Disneyland sta svelando il suo vero volto.
Dietro ogni magia si nasconde sempre un volto oscuro!
Per quanto affascinante possa apparire un incantesimo, il suo “dark side” prima o poi viene alla luce.
Basta un’occhiata alla nuova serie di cartoon Little Demon e capirete subito che “c’è del marcio in Danimarca…” (something is rotten in the state of Denmark…) – esclamerebbe il buon Shakespeare nel suo Amleto.
Di cosa si tratta?
Little Demon è una serie animata prodotta da FX Networks, una sussidiaria della Disney, con un cast hollywoodiano (da Denny de Vito, a Mel Brooks, ad Arnold Swarzenegger) uscita nello scorso agosto (USA e Canada).
La semplice descrizione che ne fa la Disney risulta già alquanto inquietante: “Tredici anni dopo essere rimasta incinta di Satana, una madre riluttante, Laura, e la figlia anticristo, Chrissy, cercano di vivere una vita ordinaria nel Delaware, ma sono costantemente ostacolate da forze mostruose, tra cui Satana stesso, che brama la custodia dell’anima di sua figlia”.
L’inquietudine viene oltremodo confermata visionando i diversi trailer.
Nonostante il fatto che lo spettacolo sia animato, alcuni elementi appaiono subito oltremodo inquietanti. Qualcosa di perverso e di contorto predomina le scene. Il caos si sostituisce a quello che dovrebbe essere una “trama”. E scene di nudo si alternano ad altre di raccapricciante violenza con espressioni del tipo: “Andiamo a bollire alcuni bambini mentre le loro teste sono ancora morbide”.
Vi ricordate la serie cartoon di Griffin, creata da Seth McFarlane e mandata in onda sempre dalla FX Networks (di cui ricordiamo che la Disney è proprietaria) dal 1999 ad oggi?
Che di fronte a numerose proteste giustifica nel suo serial battute e nonsense sull’AIDS, l’11 settembre, la pedofilia, il cancro- e ancora peggio- la religione come pura “satira”?
Bene, al confronto Little Demon risulta uno stupefacente “traguardo”!
E già!
La magia “disneylandiana” cerca di far apparire il tutto come un “innocuo e divertente cartoon”.
Ma in realtà ci si trova di fronte a degli scenari dove i contenuti non lo sono affatto. E questo vale per tutti. Che siano piccoli, giovani o adulti! E a ben poco serve l’ipocrisia della restrizione cinematografica “cartoon per adulti”.
Una vera e propria esaltazione del satanismo e di un nuovo paganesimo con tanto di segni e simboli.
Una manovra di cui non si fa poi tanto mistero se Aubrey Plaza, che dà la voce al personaggio di Laura (la mamma dell’anticristo) afferma: “Adoro il fatto che stiamo normalizzando il paganesimo” in un’intervista con il cast e i creatori della serie televisiva.
Una manovra per rendere buono ciò che è malvagio, “disneylandizzando” – passatemi il termine- lo stesso mondo demoniaco, facendolo credere come “sicuro” e, comunque, “non un grosso problema”.
Ma la macchina della giustificazione ideologica non se ne sta affatto ferma.
Infatti, per molte recensioni cinematografiche, artistiche, culturali… si tratterebbe di un cartoon che cerca di trasmettere valori educativi: le crisi adolescenziali, non sentirsi capiti, odiati, discriminati, l’identità e le storture della famiglia, etc. Fino ad alcune recensioni, di sapore mistico spirituale, che presentano lo spettacolo come “…una spinta sorprendentemente nascosta al Vangelo stesso…”.
Insomma, ancora una volta, la magia disneylandiana, usa ogni mezzo per passare contenuti che di educativo non hanno assolutamente nulla.
Ad uno sguardo attento non sfugge la progressiva apertura della Disney, e della sua casa produttrice FX (e di tante altre case cinematografiche) alle ideologie sempre più aberranti e inquietanti purché popolari.
Certo, il tutto ai piedi dell’altare del dio marketing e di occulti poteri economici.
Basta dare uno sguardo all’agenda pubblica della Disney.
Nel marzo scorso, prende il volo, con l’uscita del film della Pixar “Lightyear” (ma non solo in questo) che conteneva una “scena di baci tra persone dello stesso sesso” in uno scenario da “nuova era” e “fratellanza universale” che è stata tagliata e successivamente restaurata dai dirigenti Disney dopo il contraccolpo.
Uno dei tentativi di passare ai bambini le ideologie LGBT e transgender non disdegnando affatto contenuti esoterici e magici.
Una manovra di revisione che la società produttrice si è vista costretta a fare non senza dure critiche a tutte quelle iniziative “conservatrici” messe in atto per proteggere i bambini da iniziative LGBT e transgender subdole ed ingiuste.
La verità?
Ci sono molti soldi e poteri occulti dietro Little Demon, e non solo!
Non a caso, i media mainstream hanno promosso lo spettacolo in ogni modo possibile.
E il fine è sempre lo stesso: rendere accettabile ciò che è perverso. E il mondo dell’occultismo, del satanismo e del neopaganesimo come accessibile alle masse. E tutto questo con l’innocuo linguaggio dei cartoon in salsa disneylandiana.
Detto questo, ecco la schermata iniziale del nostro show:
Nello sfondo si intravvede il Baphomet simbolo occultistico/crowleyano del culto a Satana.
Un logo che sappiamo usato ampiamente nelle varie chiese di satana esistenti in vari paesi, e pubblicamente riconosciuti, in particolare negli Stati Uniti ma anche in Italia (Unione Satanisti Italiani). E non è un mistero che sia un logo finalizzato a pubblicizzare attraverso i media, le loro chiese, gruppi, siti, blog, etc.
Inoltre, la trama, di per sé, è un’esaltazione della magia e dell’occultismo satanista rivolto in particolare al mondo adolescenziale. L’obbiettivo è quello di far passare un’immagine positiva di satana come un papà simpatico che si prende cura di sua figlia. E dei poteri occulti e magici come buoni e finalizzati al bene.
La mamma del Little Demon, infatti, è una simpatica strega tatuata con diversi simboli esoterici, esplicitamente evidenti e dal significato non affatto casuale.
Vengono descritti rituali occulti e sacrifici di sangue in chiave comica, divertente e attraente. Un cliché abbastanza diffuso per molte altre serie che hanno come obbiettivo rivolgere messaggi devianti a giovani e adolescenti.
Un altro messaggio, tra i tanti: la stregoneria altro non è che una forma di emancipazione femminile che equivale a dire: (scusate il gioco di parole) la stregoneria è l’emancipazione femminile.
Inoltre, non può saltare all’occhio la presenza continua di “occhi” (notate l’occhio tra i suoi capelli).
Cosa vi fa pensare?
Credo che un pensierino a delle élite occulte non sia affatto fuori luogo.
D’altronde gli “sponsor” sono necessari se si vuole decollare nel mondo dello spettacolo!
Per non parlare poi del simbolo della “trinità empia”, ed una croce rovesciata, proprio dell’occultismo satanista che compare in diverse scene.
La trinità empia e la croce rovesciata
E allora?
Solo puro simbolismo satanico proiettato per intrattenimento? Solo un linguaggio “artistico” che bisogna saper leggere “oltre lo shock di superficie”?
Non credo!
Qui si tratta di messaggi espliciti che hanno come contenuto l’esaltazione pura del malvagio, del maligno, del perverso proposte come realtà positive e innocue con cui allearsi.
Una critica, questa, che può essere sicuramente bollata come conservatrice, fanatica, retrograda, razzista, discriminatoria, etc.
Ma qui non si tratta di letture ideologiche, di destra o sinistra, avanti o indietro, sotto o sopra.
Si tratta semplicemente di far uso della ragione e della sua intelligenza.
L’ennesima prova di quanto detto nell’ultimo seminario dell’Associazione Internazionale Esorcisti sulle sfide dell’occultismo: una vera e propria esaltazione della follia.
Una realtà che può essere, a ragione, definita come “irrazionale” che è all’origine di una diffusione dell’occultismo, mediaticamente sempre più aggressiva e pericolosa, spaventosamente ambigua e desensibilizzata.
In conclusione…
Little Demon è perfettamente in linea con l’agenda di un certo occultismo esoterico che sta permeando i mass media da anni.
L’obbiettivo?
Distruggere il naturale concetto di bene e di male presente nella retta coscienza di ogni persona. Rendere naturale e buono ciò che invece è contro natura, perverso, e malvagio. Satanismo, possessione demoniaca, stregoneria, vengono presentate come realtà divertenti, e ancor più, da accogliere come alleate. La stessa possessione diabolica viene presentata come un potere speciale per diventare un super uomo e risolvere ogni problema e ostacolo.
Non ci vuole molto per capire che vi è una strategia mediatica finalizzata a presentare Satana non più come “l’avversario”, il padre della menzogna, del male, del perverso, ma come un papà buono, un amico, di cui ci si può fidare e con cui entrare in amicizia se si vuole davvero essere liberi. Un contenuto di chiara matrice crowlyeiana: “Fa ciò che vuoi”.
Bisogna chiudere gli occhi per non vedere nei mass media negli ultimi decenni, una vera e propria escalation di contenuti, immagini, simboli di matrice esoterica. E con un’avversione sempre più crescente per il sacro, i suoi simboli e contenuti.
La soluzione finale?
Trasformare il satanismo in una nuova visione del mondo. L’unica a cui affidarsi per essere davvero liberi, potenti, e godere di ogni piacere.
E se Little Demon è solo un piccolo contributo, questo, amici miei … non è un gioco!
[1] Don Matteo De Meo, ordinato sacerdote il 29 Giugno del 1996 per la Diocesi di San Severo (FG), parroco dal 1998 al 2010, riceve dal suo Vescovo il compito di svolgere il ministero dell’esorcismo nel 2013. Laureato in Filosofia presso l’Università Statale. Consegue il Dottorato in Sacra Teologia-Patristica Ecumenica presso la Pontificia Facoltà di Teologia “S. Tommaso d’Aquino” di Roma, con pubblicazione della tesi Dottorale (Il Rituale del S. Sepolcro di Gerusalemme, sec. XI-XIII, in La Porta d’oriente, Rivista Internazionale dell’Europe-Near East Centre sul Levante Mediterraneo, diretto dal prof. F. Cardini ordinario dell’Università di Storia di Firenze). Nel 2009 consegue un Master in “Chiesa, Ecumenismo e Dialogo interreligioso”, presso il Pontificio Ateneo “Regina Apostolorum” di Roma.
Particolarmente sensibile al dialogo con la cultura laica, intrattiene rapporti molto fecondi con laici di varia estrazione in un continuo rapporto di sereno confronto. Pubblica un saggio dal titolo “Il Cortile dei Gentili. Il dialogo nell’era del relativismo culturale” con la prefazione del Dott. Mario Mauro, Europarlamentare e Vice Presidente emerito del Parlamento Europeo. È stato docente di Teologia fondamentale ed Ecclesiologia, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di San Severo e dell’Istituto “Giovanni Paolo II” di Foggia, Facoltà Teologica della regione Pugliese.
Ha espletato corsi di Psicologia Clinica presso l’”Università Europea” di Roma. Consegue il Diploma di “Counselor in Psicologia e Accompagnamento spirituale” presso la Pontificia Facoltà Teologica Teresianum in Roma.