Di padre Francesco Bamonte, icms.

In Maria si contempla la massima partecipazione della bellezza di Dio, mai manifestasi in una creatura umana. Ella «porta in sé, come nessun altro tra gli esseri umani, quella gloria della grazia che il Padre ci ha dato nel suo Figlio diletto, e questa grazia determina la straordinaria grandezza e bellezza di tutto il suo essere» [1].

Maria, Figlia del Padre, Madre del Figlio e Sposa dello Spirito Santo, è di una bellezza tale che chiunque abbia avuto la grazia speciale di vederla già su questa terra vive con la nostalgia di rivederla ancora. A chi un giorno chiedeva a S. Bernadetta se la Madonna fosse bella, ella rispose: «È talmente bella che una volta vista si vorrebbe morire per poterla rivedere». Un giorno, mentre la Madonna appariva a Padre Pio da Pietrelcina, il suo direttore spirituale, che era presente all’apparizione, Padre Agostino di S. Marco in Lamis, sentì Padre Pio che diceva: «Aveva ragione Gesù… sì, sei bella… se non ci fosse la fede, gli uomini ti direbbero déa… gli occhi tuoi sono più splendenti del sole… sei bella Mammina, me ne glorio, ti amo». Suor Lucia di Fatima, nelle sue memorie, descrive la Madonna, che apparve a lei e ai suoi cuginetti, Giacinta e il fratello Francesco, come una Signora vestita tutta di bianco, che emanava uno splendore più bello della luce del sole, ma che non impediva di fissarla in volto, di bellezza indescrivibile, tanto che Giacinta andò ripetendo a lungo dopo l’apparizione: «Ah, che bella signora, che bella signora!» e Francesco dirà: «Era più bella di qualsiasi persona che io abbia mai visto». Andando indietro nel tempo, potremmo trovare tanti altri episodi simili, come quello di San Ubaldo, il quale, un giorno, mentre si trovava in campagna e cantava le litanie della Madonna, entrò in estasi, si alzò di alcuni metri da terra e, contemplando la Madonna che gli era apparsa, disse: «Quanto sei bella Madre mia! Quanto sei bella!». S. Giuseppe da Copertino, il “santo dei voli”… Era talmente innamorato della Madonna e della sua bellezza che, spesso, ripetendo: «E’ bella Maria, è bella Maria!» volava a baciare le sue immagini che l’architettura dei luoghi sacri, a quei tempi, collocava in alto. Talvolta, rapito in estasi, trasportava con sé, in volo, anche i confratelli. Lo chiamavano “bocca aperta” perché, andando spesso in estasi, gli cadevano di mano le cose che sorreggeva e, ovviamente, si rompevano.

Nessuna creatura umana è stata ed è così bella come Maria. Che cosa l’ha resa tanto bella? La condizione iniziale di grazia della sua Immacolata Concezione [2] e la sua cooperazione libera e gioiosa con Dio, al suo progetto d’amore in favore di tutta l’umanità, che l’ha fatta crescere continuamente in quella pienezza di grazia iniziale, che nell’Assunzione ha raggiunto la perfezione soprannaturale. I veggenti della Madonna, estasiati dalla sua bellezza, Le rivolgono tutti la domanda: «Perché sei così bella?». E Lei: «Perché amo!».

Maria «è l’ideale supremo della perfezione; è “la Donna vestita di sole” (Ap 12,1), nella quale i raggi purissimi della bellezza umana si incontrano con quelli sovrani, ma accessibili della bellezza soprannaturale» [3] . E tale ci viene presentata dalla Sacra Scrittura, dai Padri della Chiesa, dal Magistero, dai documenti Conciliari, dai Mistici, dai Santi e dalla Liturgia.

Nessuna creatura, neppure Maria, è bella da sé: è Dio l’autore della bellezza (Sap 13,3) che crea la «bellezza delle creature» (Sap 13,5). Dio, il Santo e il Vivente, è la Bellezza suprema e le sue opere sono belle-buone (cfr. Gen 1,9.12.25.31): fra queste spicca Maria, alla quale il Figlio, – immagina, nella fede, il beato Amedeo di Losanna – si rivolge in lode: «Tu sei bella, bella nei pensieri, bella nelle parole, bella nelle azioni, bella dalla nascita fino alla morte, bella nella concezione verginale, bella nel parto divino, bella nella porpora della mia passione, bella soprattutto nello splendore della mia risurrezione» [4].

Uno dei motivi della grande rabbia del demonio nei confronti di Dio è quello di aver creato Maria senza peccato, sin dal primo istante della sua esistenza. Il demonio infatti considerava suo diritto che ogni creatura umana, dopo la colpa originale, dovesse essere concepita contaminata dal peccato [5].

Nei confronti della Madonna, invece, il non aver commesso alcun peccato è per il demonio motivo di rabbia ancor più del privilegio dell’Immacolata Concezione, ricevuto per puro dono gratuito di Dio. Pur essendo Immacolata, Maria restava libera e, pertanto, poteva anche peccare. Il demonio odia tremendamente la Madonna perché, pur avendo provato in ogni modo durante la sua vita a farla cadere, mai è riuscito a farle commettere un peccato personale e, quindi, non ha potuto minimamente macchiare e deformare la bellezza di Dio in Lei. Ella, perciò, non possiede nulla che gli appartenga: Satana non ha potuto vantare nulla su di Lei e per questo Maria è l’unica creatura in grado di vincerlo completamente. Per tale motivo egli la odia e la teme quasi più di Dio stesso ed è incollerito più nei Suoi confronti che nei confronti di Gesù Cristo: perché questi è il Figlio di Dio fatto uomo, mentre Maria è una creatura ed è l’unica creatura che gli è sfuggita completamente; l’unica sulla quale non ha mai potuto esercitare il suo diritto di conquista; l’unica che lo ha vinto in maniera completa, sia nel momento del suo concepimento, sia durante tutta la sua vita terrena. Ben si può affermare che Maria è la Vergine potente contro il Male, perché Ella è l’unica creatura umana totalmente vittoriosa su Satana e su tutto il suo esercito. Il male, dunque, è del tutto escluso da Lei, ed è questo che la rende totalmente bella.

E questo è anche il motivo per cui, vari autori cristiani, ispirandosi alle parole della Sacra Scrittura: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?» (Ct 6,10) [6], hanno rappresentato Maria come la Donna bellissima che appare a Satana, come la condottiera indomita di un esercito schierato in battaglia. In questo passo biblico, si può intravedere inoltre, a mio parere, anche la rappresentazione della speciale forza che, unica fra tutte le creature, Maria riceve da Dio per la lotta contro Satana. Ecco come vari autori cristiani commentano l’espressione «terribile come un vessillo di guerra», riferendola a Maria. Pascasio Radberto (+865) così predica nell’omelia sull’Assunzione della beata Vergine Maria: «Perciò [Maria] viene detta: terribile come un esercito schierato in ordine di battaglia. Ella infatti è divenuta terribile per le sue virtù; è divenuta come un esercito schierato in ordine di battaglia, perché è circondata dai presidi dei santi angeli» [7]. Martino di Leon (+1203) nei suoi Sermoni dice: « [Maria] viene poi presentata come terribile, alla stregua di un esercito schierato, perché nella sua ascensione era da ogni parte attorniata da cori angelici e accompagnata dalle anime degli eletti» [8].

Adamo di Perseigne (+ 1221) scrive: «Quando da questo mondo malvagio fosti assunta alla gloria del cielo, sei divenuta per tutte le potenze del male terribile come schiere a vessilli spiegati. Mentre i cieli trasalivano di gioia, gli angeli ti tributavano onori, i santi esultavano e le insegne delle virtù scintillavano, apparisti veramente terrificante ai demoni» [9]. Innocenzo III (+1216) in un suo Sermone dice: «Chiunque si sente attaccato, o dai nemici, o dal mondo, o dalla carne, o dal demonio, guardi a questo esercito schierato per la battaglia, implori Maria, affinché ella, per mezzo del Figlio “mandi l’aiuto dal luogo santo e da Sion ti porga sostegno” (Sal 19,2)» [10].

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori scrive: «Maria vien chiamata terribile contro le potestà dell’inferno, come un esercito ben ordinato: Terribilis ut castrorum acies ordinata (Ct 6,4). Acies ordinata, poiché sa ben ella ordinare la sua potenza, la sua misericordia, e le sue preghiere a confusione dei nemici e a beneficio dei suoi servi, che nelle tentazioni invocano il suo potentissimo soccorso» [11].

Infine nelle parole «fulgida come il sole», che richiamano un passo del libro dell’Apocalisse: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole» (Ap 12,1), mi sembra si possa senz’altro ravvisare l’immagine della bellezza della grazia divina, che in Maria sfolgora nel più grande splendore raggiunto mai da una creatura umana, e che si oppone alla bruttezza del peccato, per mezzo del quale Satana cerca di strappare gli uomini a Dio. Satana stesso rispecchia in sé il massimo della bruttezza alla quale sia mai giunta la creatura, distaccatasi dal Creatore con la ribellione e il peccato.

Esempi tratti dagli esorcismi [12]

Ecco, in diversi momenti, il demonio che cosa è stato obbligato a dire da Dio sulla santità, sulla bellezza e sulla totale assenza di peccato in Maria.

Un giorno, mentre svolgevo l’esorcismo, rivolgendomi al demonio e indicandogli il volto della Madonna, gli ho detto: «Guarda quel volto bellissimo». Lui ha risposto: «Io non lo vedo, è buio, è buio, è buio per me. Non voglio e non la posso guardare. È la mia rovina, è la mia rovina, è la mia rovina da sempre, da sempre. Io la odio, la odio, la odio!».

In altri esorcismi, proferì le seguenti espressioni:

«Quegli occhi io non li posso guardare, non li posso guardare, non posso… non si descrivono, quella bellezza non si descrive».

«Lei è piena di grazia, Lei è Santa, è Santa, Quella è Santa, Quella è Santa. Lei mi porta via le anime (e qui piange)».

«Guardate, guardate, guardate la luminosità dello sguardo di un bambino e vedrete la purezza di Maria, la purezza, la purezza e l’amore di Maria (questa è stata una delle rarissime volte che, tra terribili contorsioni, ha pronunciato il nome di Maria)».

Un’altra volta, con un evidente linguaggio metaforico (non avendo egli né pelle né cervello, perché spirito immateriale), disse: «Ogni volta che scende in questa terra (si riferiva alla Madonna) noi sprofondiamo più in basso. Ogni sua lacrima è un buco nella nostra “pelle”, ogni suo sguardo è uno strappo nel nostro “cervello”, ogni suo passo è la nostra fine. Stiamo cercando di fermarla, non ci possiamo riuscire perché Lei è più potente di noi. Il male non ha nessun potere su di Lei».

Ecco, come, a più riprese, il demonio ha espresso altre volte tutto il suo disappunto nei confronti del privilegio che Maria ha avuto di essere l’Immacolata Concezione.

Un giorno, mentre dicevo al demonio: «In nome della nostra Madre Immacolata, vattene da questo corpo!» egli gridò: «È la parola che odio di più!». E io ho ribattuto: «Immacolata?». E lui: «Sì!».

Una volta, durante la novena dell’Immacolata, cominciò a gridare: «Mandala via, mandala via, mandala via! In questi giorni tutti la nominano, tutti la chiamano, tutti dicono il suo nome. Troppa luce, troppa luce, troppa luce!».

Un’altra volta esclamò: «L’Immacolata è il mio contrario».

In un altro esorcismo, mentre ripetevamo più volte la preghiera: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi», il demonio disse: «Smettetela! Questa giaculatoria è potente contro di me!».

«Ci ha messo al di sotto di tutti; il suo Figlio che doveva essere solo Dio è diventato anche uomo e per farlo Lui ha scelto una Donna. Perché ha fatto Lei? Non sopporto che Lei sia accanto a Lui al di sopra di me. Io ero l’angelo più bello, bello, bello; il più grande, grande, grande; io ero Lucifero, l’angelo per eccellenza. Che affronto! Che affronto! Concepire senza peccato uno di voi! Che affronto!! L’Immacolata è l’affronto più grande che il tuo Dio ci abbia fatto. Far concepire uno di voi senza quel peccato che noi abbiamo creato è un affronto insopportabile. Tutti avevamo marchiato, tutti avevamo marchiato con il nostro segno, tutti, meno Lei! Non doveva farci questo! Uno di voi senza peccato! E poi Lui che s’incarna nel vostro corpo schifoso. Perché l’ha fatto? Per rovinarci? Perché ci ha umiliato così tanto? Perché ci ha umiliato così tanto?».

Qualche giorno prima della solennità dell’Immacolata Concezione del 2010, mentre lo esorcizzavo, il demonio, con grande timore, esclamò: «Quella Donna luminosa è in questa stanza». Allora, nel nome di Gesù, gli ordinai di descrivermela ed egli così si espresse: «È tutta con il manto celeste che arriva fino ai piedi; ha una veste completamente bianca; ha un viso bellissimo il cui sguardo non posso sostenere e vi sorride; ha le mani giunte; ha tutta la corona di dodici stelle accesa; alla vita ha un cordone bianco al quale è legata quella catena (il Rosario). È su una nuvola e vi sta dicendo: “State tranquilli, Io sono qui con voi e vi aiuto”».

Nonostante la sua grandezza di Madre di Dio che la pone incomparabilmente al di sopra di ogni creatura angelica e umana, la Madonna è sempre la più umile delle creature. E questa umiltà si contrappone al superbo per eccellenza che è il demonio.

Un giorno, gridando, il demonio disse: «Sai come mi combatte Lei? Con l’umiltà! Lei si sente ancora l’ultima, pur essendo la prima! Lei si sente ancora la più inutile, pur essendo l’unica utile, l’unica necessaria a tutti voi, sporchi esseri umani! Voi siete fango e Lei si sente più fango di voi! Io odio l’umiltà e odio tutti coloro che lo sono, Lei per prima! La sua umiltà mi umilia più che la potenza di Lui».

Altre volte ha detto:

«L’anima di Quella splende della sua umiltà. Se voi foste umili, emanereste anche voi luce e tutti la vedrebbero, per questo io devo convincervi a essere superbi, così tutti vedranno il nero dell’Inferno, invece della luce del Paradiso».

«Ogni volta che Lei vi convince a rinunciare a qualcosa di superbo, vince una battaglia».

«Mai nessuno come Lei, mai ha avuto, mai, mai, mai, l’atteggiamento interiore e profondo di umiltà verso il suo Dio. Mai nessuno. A chi la vuole seguire, basta questo».

«Lei non ha smesso un attimo di essere così stupidamente umile. Quanto non la sopporto! Quanto non la sopporto!».

«Anche ora che è stata incoronata, che è la Regina e ha intorno a sé angeli, arcangeli, serafini, è tra tutti sempre la più umile».

 


 

[1] Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptoris Mater, n.11.

[2] L’8 dicembre del 1854 Pio IX promulgò solennemente, nella basilica di San Pietro, il dogma dell’Immacolata Concezione. Egli, già molto avanti negli anni e di salute assai cagionevole, si trovava sul presbiterio e parlava con voce fioca. A quell’epoca non erano stati ancora inventati i microfoni, gli altoparlanti e gli amplificatori del suono; ma, nel momento in cui lesse la formula della definizione dogmatica, la voce gli divenne sonora e possente mentre nel medesimo momento un raggio di sole, squarciando le nubi, passò attraverso una vetrata della basilica di San Pietro, avvolgendogli la persona. Quegli avvenimenti esterni, che tutti notarono, furono interpretati come il segno del compiacimento di Dio e della Beata Vergine Maria. Narrò il Papa: «Ciò che ho provato, ciò che ho sentito definendo il dogma dell’Immacolata Concezione è cosa tale che il linguaggio umano non saprebbe esprimere. Mentre Dio pronunciava le parole del dogma per bocca del suo Vicario, fece entrare nel mio spirito una luce così chiara e così intensa sull’incomparabile purezza della Santissima Vergine, che, sprofondata nell’abisso di questa conoscenza, la mia anima si sentì inondata di delizie inenarrabili, di delizie che non sono terrestri e che non si possono provare che in Cielo». Un biografo di Pio IX scrive: «Io non temo di affermare che il Papa ricevette allora una grazia speciale per non morire di dolcezza sotto l’impressione della conoscenza e del sentimento della bellezza incomparabile di Maria Immacolata». Le parole con le quali il Papa definì il dogma dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, alle quali si era accompagnata quella profonda esperienza mistica, furono queste: Con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei beati Apostoli Pietro e Paolo e con la nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo: «La dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua Concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente e inviolabilmente da tutti i fedeli». (Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus).

[3] Paolo VI, Discorso per la chiusura del VI congresso mariologico e l’inizio del XIV congresso mariano, Roma, 16 maggio 1975.

[4] Michele Giulio Masciarelli, Pio IX e l’Immacolata, Libreria Editrice Vaticana, 2000, pag. 90.

[5] Il peccato della prima coppia umana, tranne per Maria, è stato «trasmesso per propagazione a tutta l’umanità, cioè con la trasmissione di una natura umana privata della santità e della giustizia originali. Per questo il peccato originale è chiamato “peccato” in modo analogico: è un peccato contratto e non commesso, è uno stato e non un atto» (CCC 404).

[6] Vedi anche Ct 6,4.

[7] In Padri Latini ( PL) 30, 122-142.

[8] Ivi, 209, 23-24.

[9] Ivi, 211.

[10] Ivi, 217, 584-586.

[11] In Opere Spirituali, Serie B, Trattati speciali: Gesù Cristo, Maria SS. e i Santi, Vol. V, Le glorie di Maria, c. I, III, Edizione P.P. Redentoristi, Roma-Pagani, 1954, pag. 208.

[12] Durante gli esorcismi, i demoni, urlando, si rivolgono alla Madonna con odio indicibile e senza osare chiamarla per nome, se non rarissime volte, l’apostrofano con tono sprezzante, dicendo: «quella», aggiungendo bestemmie e un cumulo di volgarità e d’ingiurie contro la sua persona. Ma la santità e lo splendore dell’Immacolata Vergine Maria la pongono così in alto tra tutte le creature umane e angeliche che spesso i demoni sono costretti a elogiarla per la grandezza, la potenza e il fulgore divino che splende in Lei. Questi momenti sono straordinariamente toccanti, perché i demoni, trovandosi accecati da così tanto splendore che per essi è dolorosissimo, sono obbligati a testimoniare la dignità straordinaria della Madre di Dio tra tutte le creature umane e angeliche, ad affermare tutta la verità su di Lei e ad ammettere la loro completa impotenza di fronte ai voleri di Colei che Dio, onnipotente per natura, avendola proclamata Regina dell’universo, ha reso “onnipotente per grazia”. C’è allora un curioso alternarsi di espressioni sprezzanti e volgari e di catechesi e lodi dolcissime, che, loro malgrado, i demoni sono costretti a pronunciare sulla Vergine Maria, con grandissimo disgusto. È importante, tuttavia, che il lettore sappia che tali attestazioni, che potrebbero sembrare a prima vista frequentissime, non lo sono affatto. Il più delle volte i demoni non fanno che esprimere solo ingiurie e offese nei confronti della Vergine Maria. Gli esempi che riportati potrebbero apparire numerosi, ma non lo sono se si considera che essi sono stati raccolti, in un arco di tempo di dieci anni.