Fra Benigno, Diavolo, patologie e possessioni. Scienza e fede in dialogo, Palermo, Edizioni Amen, 2025, pp. 176.
di Alberto Castaldini
Questo nuovo libro di Fra Benigno Palilla, esorcista dell’Arcidiocesi di Palermo, ha il sapore di una sfida. Qualcuno lo potrebbe ritenere anche una provocazione. Se così fosse, la intenda sin da subito benevola e costruttiva ma, come tale, non meno convinta. Questo perché Fra Benigno, unendo determinazione e prudenza, sulla scorta di una lunga esperienza pastorale nel ministero di esorcista, ha deciso con questo volume di rivolgersi agli uomini di scienza, soprattutto medici, neurologi e psichiatri, in particolare a quelli non credenti, ritenendo che la propria fede, di cristiano e sacerdote, non debba rappresentare un impedimento al dialogo.
Il nucleo principale della discussione è l’esistenza del diavolo e la realtà della sua azione straordinaria sull’essere umano: vessazioni, ossessioni e possessioni diaboliche. Argomento complesso, dove il confine fra patologia psichica e dimensione preternaturale è sottile, sfumato e – si potrebbe ritenere – a volte persino inesistente. Fra Benigno da subito chiarisce il suo scopo, che corrisponde all’espressione genuina della sua missione, cioè quella prassi esorcistica, all’interno della Chiesa Cattolica, esercitata solo ed esclusivamente “in obbedienza al suo Fondatore e Capo, Cristo Gesù che, dopo aver praticato Egli stesso gli esorcismi, comandò ai suoi Apostoli e ai suoi Discepoli di scacciare i demoni”. Quindi, in assoluto spirito di servizio, con una disposizione d’animo ispirata da amore, misericordia, giudizio e corretto discernimento, il sacerdote siciliano, pagina dopo pagina, ha desiderato confrontarsi su una serie di casi, rari e significativi, trattati lungo venticinque anni della sua attività. In essi, osservandone la complessa fenomenologia, Fra Benigno ha ravvisato la presenza dell’azione diabolica. Questa casistica la offre perciò all’analisi degli uomini di scienza, prefigurandosi la contestazione delle sue conclusioni, ben consapevole che quelle sofferenze possano essere considerate espressione di patologie naturali di origine fisica o psichica. Allo stesso tempo però, in una prospettiva più estesa, che non rifiuta una corretta epistemologia, alcune situazioni non possono essere facilmente o sbrigativamente spiegate in termini solamente scientifici, escludendo quell’orizzonte di comprensione ulteriore che trova anche nella Rivelazione (basti pensare agli episodi evangelici degli esorcismi praticati da Gesù, ben distinti dalle guarigioni da lui operate) un basilare riscontro.
Insomma, nessun approccio di analisi va escluso in partenza. Né quello spirituale né tanto meno quello scientifico. Come ha infatti ribadito la recente Nota su alcuni aspetti del ministero degli esorcismi diffusa dall’Associazione Internazionale Esorcisti, “il Ministero dell’esorcismo, come ogni sacramentale, è al servizio dell’uomo. Non si può, pertanto, escludere aprioristicamente la consultazione delle scienze psicologiche e psichiatriche, e delle altre discipline positive, che in alcuni casi possono aiutare nella comprensione dell’origine di mali non necessariamente di origine preternaturale. Questo atteggiamento non solo è fuorviante, ma espone le persone a rischi inutili, trascurando il contributo, alle volte determinante, delle moderne discipline mediche e psicologiche”.
Come studioso accademico e portavoce dell’Associazione Internazionale Esorcisti sono stato lieto di scrivere una presentazione a questa nuova fatica editoriale dell’infaticabile Fra Benigno, che ha una formazione universitaria anche in ambito filosofico: un dato che traspare in molte sue pagine grazie alle categorie interpretative utilizzate. In questa presentazione ho voluto ricordare la figura esemplare di Padre Candido Amantini, passionista, per più di trent’anni l’esorcista della Diocesi di Roma, del quale è in corso il processo di beatificazione. Ogni giorno decine di persone si rivolgevano a lui presso il convento della Scala Santa, di fronte al Laterano. Ebbene padre Candido scrisse più di trent’anni or sono la presentazione a un libro di don Gabriele Amorth, suo allievo nel ministero dell’esorcismo. Con grande sensibilità intellettuale (l’Amantini fu anche fine biblista) egli sottolineò come la cultura contemporanea considerasse illusoria l’assegnazione al dato preternaturale di molti fenomeni. Eppure, l’evidenza del dato reale, sperimentato quotidianamente, induceva a ritenere i posseduti e i vessati dal maligno dei sofferenti per i quali la scienza poteva fare poco o nulla. Nonostante ciò, resisteva – e resiste tuttora – lo scetticismo degli uomini di scienza, ben diverso da quell’approccio critico su cui correttamente si dovrebbe fondare ogni indagine e, di conseguenza, ogni “diagnosi”.
Questo libro di fra Benigno, scritto assieme ad alcuni dei collaboratori della sua équipe scientifica, medici specializzati, non ha per nulla un sapore “confessionale” bensì richiama il dovere di una presa di coscienza e, nello stesso tempo, di distanza da ogni prospettiva affrettata e acritica che di per sé – sia sul piano scientifico sia spirituale – può condurre all’errore. Va ricordato che il candidato sacerdote esorcista, secondo il Codice di Diritto Canonico al canone 1172, deve presentare una serie di doti ben precise: pietà, scienza, prudenza e integrità di vita. La coesistenza di queste caratteristiche, oltre a una preparazione e formazione specifica, assicura quell’equilibrio che deve animare ogni esorcista. Contemporaneamente si rivela molto preziosa la collaborazione di quegli esperti scientifici, soprattutto dell’ambito medico e clinico (psichiatri, neurologi, psicologi), che – va sottolineato – evitando ogni interesse e calcolo personale, si muovono lungo corretti sentieri epistemologici e deontologici, al solo scopo di aiutare i sofferenti, in quella feconda prospettiva cooperante fra scienza e fede che questo volume auspica e intende favorire oltre ogni incomprensione.